La rotta dell’acqua

Acqua che sgorga, acqua che corre, acqua che cura. Che forma prende l’acqua? Tutte quelle che la vostra immaginazione vuole. Dai boschi più alti del territorio ecco l’acqua che corre e si scava la strada fra rocce e cascate, giocando col verde. Laghetti, salti, vere e proprie cascate libere di fluire nella natura. Acqua che sgorga, acquedotti che da epoche antichissime dissetano ancora oggi grandi ed imponenti città. Acqua che cura, dall’odore di zolfo, quella di Ferentino che aiuta in moltissime patologie: da quelle dell’apparato respiratorio, al dermatologico, al circolatorio. Acqua che cura, quella di Fiuggi, sciogliendo legami di calcio e catturando acidi urici all’interno del nostro organismo, e che curò papi e scultori dal “mal di pietra”.

L’esplorazione,
in un weekend

PRIMO GIORNO: Ferentino

L’odore di zolfo della piscina fa già bene alle mie vie respiratorie e sento la mia pelle più liscia. Un bel luogo Ferentino, dove puoi anche passeggiare in un centro storico che racconta di vita che si sovrappone da secoli, dai popoli preromani ad oggi, molto intrigante.

SECONDO GIORNO: Filettino, Fiuggi

Filettino ed i suoi splendidi boschi a caccia di sorgenti antiche, che ancora servono Roma. Camminando lungo il fiume si incontrano salti, cascate, laghetti immersi nel verde, respirando a pieni polmoni. Poi relax nelle spa di Fiuggi, ma prima beviamo le acque delle fonti che depurano i nostri reni e ci donano “vent’anni di meno”.